Vi ho già parlato in alcuni post di come io e Ginevra abbiamo la nostra routine serale: una dolce fiaba da leggere prima di andare a dormire. Al giorno d’oggi, dove la vecchia carta stampata è divenuta ormai obsoleta ed è molto più semplice piazzare i bambini davanti ad uno schermo, è sempre più importante insegnare ai nostri figli la bellezza dei libri.
Tale madre tale figlia
Tra l’altro “iniziare” i nostri figli alla lettura non è poi così difficile, soprattutto in una casa dove di libri ce ne sono in abbondanza. I nostri figli copiano tutto ciò che facciamo noi, una sorta di sfida nel dimostrare che non sono più “bambini piccoli”, come, ad esempio, la sorellina o il fratellino minore, ma “bambini grandi”.
Inizieranno, quindi, non solo a voler cucinare, truccarsi, vestirsi da sole, “lavorare” al computer insieme a noi, ecc. Ma inizieranno anche ad assorbire come spugne i nostri hobby e i nostri gusti. È altamente probabile, infatti, che genitori e figli abbiano hobby comuni, e non è solamente una questione di genetica.
Quindi se ci vedranno leggere la sera prima di addormentarci, o il pomeriggio prendendo un po’ di sole primaverile in un bel prato, o in un viaggio in treno o in aereo insieme, o ogni qual volta ce ne sia l’occasione, non tarderà la voglia di iniziare a leggere da soli.
Ovviamente ciò non è scontato, altamente probabile si, ma può darsi che i nostri hobby proprio non calzino ai nostri figli e che nonostante tutto vogliano seguire strade totalmente diverse. Di certo è ciò che avverrà con gli anni. Ma un hobby tanto bello e importante come la lettura dovremmo proprio cercare di trasmetterglielo.
Vivere in una casa piena di libri è il modo giusto per iniziare. Personalmente da bambina, pur di leggere qualcosa andavo a prendere i libri di mia madre, e nonostante questi fossero libri “da grande”, difficili da comprendere, mi facevano sentire incredibilmente bene.
Ognuno ha i propri tempi
Oggi giorno ci sono tanti, troppi, genitori che scelgono di far addormentare i propri figli davanti a uno schermo. Non vi nego che ogni tanto cedo anche io. Forse perché è più semplice, forse perché il tempo non basta mai, e si pensa che la via più facile sia quella da seguire.
Non vogliamo star qui a dire quanto male faccia ai più piccoli addormentarsi con uno smartphone tra le mani. Ci hanno già pensato ampiamente gli esperti a metterci in guardia.
Rimbocchiamoci le maniche e schiariamoci la voce, perché il modo più bello e dolce per addormentarsi rimarrà sempre una favola senza tempo.
Non importa se pensiamo che i nostri figli siano troppo piccoli. Iniziamo con un libro interattivo, magari di quelli dove infili le dita in minuscoli pupazzetti, passiamo poi a favole più complesse, magari un grande classico de Le mille e una notte.
Fino a quando non vedremo che la voglia di leggere da soli inizia a crescere dentro i nostri figli. E non importa se abbia cinque o sei anni, se abbia già iniziato le elementari o se sia ancora alla scuola materna. Ognuno ha i suoi tempi, dovremmo solo assecondarli.
E se l’arduo compito spetterà alle maestre o a noi, perché di attendere la prima elementare proprio non se ne parla, sarà tutto, comunque sia, un nuovo capitolo della nostra vita da scrivere insieme.
Una settimana a Trifoglio Verde
Ginevra è in quella fase bellissima e deliziosa dove inizia a leggere per conto suo, anche se frequenta ancora l’ultimo anno di asilo. La nostra tradizionale favola della buonanotte si sta trasformando in un momento sempre più interattivo e entusiasmante.
Margherita Orsero, adora scrivere favole da sempre, ed è stato davvero un onore per noi quando ci ha autografato il suo primo libro: “Una settimana a trifoglio verde”, una favola che stiamo divorando sera dopo sera.
C’è n’è una per ogni giorno della settimana, noi lo abbiamo trovato adorabile. E poi le illustrazioni di Eleonora Papone sono davvero incantevoli.
“Nel piccolo villaggio di Trifoglio verde ne succedono sempre di tutti i colori!”
Buona lettura a grandi e piccini!